1. LA PALOMBELLA: due sculture famosissime La Francia Imperiale e lEstate dello scultore francese Jean Baptiste Carpeaux (1827-1875) hanno il volto di una ragazza di Palombara: Barbara Pasquarelli. Una storia romantica quella di questa giovane ragazza che a soli 16 anni fece innamorare il famoso scultore francese incontrato a Trastevere quando era allievo dellaccademia darte e che la soprannominò affettuosamente Palombella. La storia non ebbe lieto fine: la ragazza andò in sposa al figlio di un pastore di origini abruzzesi e lartista tornò in Francia anche se non la dimenticò mai, anche dopo la sua morte, a soli 19 anni come dimostrano le lettere che continuò ad inviare alla madre di lei fino alla sua morte. Oggi alla Palombella è dedicata una piazzetta-belvedere e un monumento, al Carpeaux un largo nel borgo della vecchia Palombara ed un libro (Carpeaux e la Palombella: Arte e amore, II^ edizione 2015 reperibile nella sede dellAssociazione la Palombella)
2. CERASE E LU PAPA: è documentata unantica tradizione che risale alla primavera del 1285 quando Papa Onorio IV Savelli si trovava nel suo castello di Palombara per un periodo di riposo. I palombaresi vollero regalargli un cesto di prelibate ciliegie e Papa Onorio rimase così colpito dalla bontà del frutto che al ritorno a Roma dispose che ogni 25 aprile, giorno di San Marco, le cerase che egli mangiava dovessero provenire da Palombara e da allora presero il nome di Cerase e lu Papa. Si dice che il celebre adagio romanesco: San Marco fa fa le cerase pe forza proviene proprio da Palombara. Da qualche anno si è cercato di recuperare questa tradizione e anche questanno una delegazione in abiti tradizionali di Cerasari ha donato due cesti di ciliegie per Papa Francesco e il Papa Emerito Benedetto durante una toccante cerimonia lo scorso 25 maggio.
3. UN BORGO FANTASMA: a pochi km da Palombara si trova un paese scomparso, un luogo misterioso che da castello medievale (costruito nel IX-X secolo, prima ancora che esistesse Palombara) diventò un piccolo centro abitato, ma rimase tale solo per pochissimi anni: nel 1419 risulta già completamente e inspiegabilmente abbandonato. Allinterno delle mura merlate si vedono i resti del borgo, la cisterna, una piccola pieve rurale dedicata a San Martino. In questo luogo magico il silenzio della storia ha mille voci.
4. LULIVO MILLENARIO: uno degli ulivi più antichi dItalia si trova proprio a Palombara in località San Francesco, si tratta di affascinante monumento naturale che ha vissuto secoli e secoli di storia di questo territorio, alcuni studi recenti lo datano di circa 3000 anni e lAssociazione La Palombella si è impegnata per la sua salvaguardia.
5. 170. Dal 1900 labbazia è monumento nazionale. La tradizione popolare racconta che nel 1912 quando Vittorio Emanuele III volle visitarla non poté entrare dalla porta chiusa e fu costretto a entrare da una finestra utilizzando una scala. In passato era un punto di riferimento per gli abitanti di Palombara perché cera labitudine di tenere qui una merenda nel giorno di San Giovanni e vi si celebravano feste e matrimoni, oggi si cerca di recuperare e far conoscere questo luogo incantato che è visitabile ogni domenica.
Elena Giovannini